Biodiversità - Agricola Piemonte


Coniglio Grigio di Carmagnola

Specie

Oryctolagus cuniculus


Cenni storici

Come riportato dal manualista e studioso di coniglicoltura italiana Giuseppe Licciardelli, dall’Ottocento fino a metà Novecento la popolazione cunicola piemontese non si discosta molto da quella diffusa sul territorio Nazionale, indicata con il nome generico di “coniglio nostrano” o “comune”. Il principale pregio di questo animale era la rusticità, seguito da una buona prolificità e propensione all’ingrassamento, caratteristiche importanti per ottenere buone produzioni di carne nonostante le scadenti condizioni ambientali in cui venivano allevati. 

Il colore grigio comunque era la varietà più frequente, e ciò pone le prime basi per la riconoscibilità del “coniglio Grigio di Carmagnola” come discendente di quella popolazione diffusa nelle campagne. 

Un’altra figura significativa per lo sviluppo della coniglicoltura in Italia è stato Carlo Pacchetti, titolare della Manifattura Italiana Pelliccerie, egli infatti, promosse una serie di iniziative per diffondere e qualificare l’allevamento del coniglio nostrano nelle zone rurali. Nel 1926 Pacchetti fondò ad Alessandria l'Istituto Nazionale di Coniglicoltura. Mediante un attento piano di selezione e incroci, soprattutto col gigante di Fiandra, l’Istituto fu in grado di ottenere due nuove razze: la "nostrana migliorata", la quale in seguito prese il nome di “Grigia Pacchetti” e la “Precoce di Castagnole”. Le due razze erano talmente simili che gli stessi specialisti le consideravano destinate a confondersi. Negli anni ‘50 le due razze si dispersero poiché sostituite dai cosiddetti ibridi commerciali.  Durante il boom economico, infatti, prendendo piede un genere di allevamento più industrializzato, si diffondono sempre più razze di animali in grado di garantire maggiore prolificità e resa alla macellazione.


Situazione attuale

Rappresenta una produzione di nicchia sempre più a rischio, anche a causa del progressivo invecchiamento della popolazione rurale. La consistenza attuale di esemplari di questa razza non è nota. Attualmente è nota la presenza di 2 allevamenti sul territorio Piemontese. In questi allevamenti il coniglio Grigio di Carmagnola è principalmente allevato in gabbie singole, ricevendo una dieta a base di fieno e mangime. Purtroppo per quanto riguarda la situazione del Grigio di Monferrato nella Regione è rimasto solo 1 allevamento noto.


Caratteristiche zootecniche

Origine autoctona dalla razza Grigio Comune diffusa in Piemonte. 

Produzione: 3,5-4,5 Kg di carne, macellazione 120-150 giorni. 

Tipicità: rustica, adatto anche all’allevamento in garenna. Dagli studi effettuati risulta che il coniglio Grigio di Carmagnola sia una razza che ben si adatta ad un allevamento più estensivo, biologico o rurale, capace di soddisfare la richiesta dei consumatori che ricercano un prodotto diverso, con produzioni sicure e certificate in grado di recuperare della tradizione culturale e culinaria del territorio piemontese.

Caratteri morfologici descrittivi 

Razza media con muscolatura asciutta e soda, corpo allungato, spalle e lombi carnosi, pelliccia folta e soffice, pelo di media lunghezza di colore grigio, più chiaro nella regione ventrale, l'occhio è bruno. Peso vivo dei maschi adulti varia da 3,5 a 5,5 kg, quello delle femmine adulte da 3 a 4,5 kg. 


Caratteristiche trasformati

I capi allevati presentano un incremento di peso di 25-30 g al giorno, e raggiungono mediamente il peso di 1,6 kg a 60 giorni d’età e di 2,6 -3,0 kg a 90 giorni; a seconda delle esigenze dei consumatori possono quindi essere macellati tra i 2 e i 3 mesi d’età. Il coniglio grigio di Carmagnola è classificato come "Prodotto agroalimentare tradizionale del Piemonte", ai sensi dell'art. 8 del D.lgs. 30 aprile 1998, n. 173, del Decreto Ministeriale n. 350 dell'8 settembre 1999 e dell'Allegato alla Deliberazione della Giunta Regionale del Piemonte del 16 aprile 2013, n. 51-5680.


Modalità di conservazione in situ o on farm

I conigli di razza Grigio di Carmagnola sono conservati presso i pochi allevamenti che possiedono i riproduttori.


Contatti

Associazione Coniglio Grigio Piemontese, Cascina Losetta

E-mail: cascinalosetta@libero.it


Bibliografia di riferimento

DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DEL CONIGLIO GRIGIO PIEMONTESE, AlPiCoGriPi – Allevamento Pilota del Coniglio Grigio Piemontese: biodiversità, benessere e qualità della carne, Università di Torino, CONALPI, ANCI, 2023

Scopri altre tipologie di lagomorfi

CONDIVIDI SU: